Trecate - Riceviamo e pubblichiamo dal già sindaco di Trecate, nonché presidente della Provincia, Federico Binatti: "Accesso agli atti, fuga di notizie e principio di legalità: quando un diritto diventa un bersaglio. Serve chiarezza. In questi giorni mi è accaduto un fatto che, come cittadino e come uomo che continua a impegnarsi per Trecate, sento il dovere di condividere. Ho presentato alcune richieste di accesso agli atti amministrativi presso il Comune, esercitando un mio pieno diritto previsto dalla legge. Nulla di strano, nulla di nascosto. È un gesto normale. È il modo più civile, corretto e istituzionale per chiedere chiarezza e chi lavora nella Pubblica Amministrazione dovrebbe saperlo bene. O almeno, spero. Eppure, a poche ore di distanza, un organo di stampa è stato informato non solo della loro esistenza, ma anche del contenuto dettagliato di ciascuna istanza. È chiaro che qualcuno, dentro il Comune, ha deciso di trasmettere a un organo di stampa informazioni riservate, non rese pubbliche e nemmeno trattate dagli uffici. Un fatto grave. Anzi, gravissimo. Non siamo davanti a una semplice leggerezza. Siamo davanti a un comportamento grave non solo per la violazione della riservatezza, che è prevista dalle norme sulla protezione dei dati e sul comportamento dei dipendenti pubblici, ma anche perché non esiste una motivazione alla base di questa azione che possa giustificarla. Qual è lo scopo? Cercare di scoraggiare un cittadino, o un ex amministratore come me, dall’esercitare il proprio diritto a vigilare su quanto accade nella macchina comunale? Qualcuno forse pensa che mettere alla gogna chi fa domande possa servire a zittirlo? Sbaglia. Profondamente. Un messaggio che non mi spaventa, ma che preoccupa. Perché se chi esercita un diritto viene esposto pubblicamente e attaccato indirettamente, allora vuol dire che qualcosa non funziona. E soprattutto vuol dire che chi ha fatto quelle comunicazioni ha violato deliberatamente i principi di imparzialità, trasparenza e correttezza amministrativa che sono fondanti per il codice di comportamento dei dipendenti della Pubblica Amministrazione. Non accetto lezioni da chi usa scorciatoie per far passare come anomalo ciò che è pienamente legittimo. Non accetto che si trasformi un diritto in colpa! E soprattutto: non smetterò di vigilare, controllare, chiedere, informarmi per me e per tutti i cittadini trecatesi, a tutela del diritto di ciascuno ad accedere agli atti amministrativi senza subire indebite esposizioni. Mi auguro che si faccia piena luce su quanto è accaduto. Io continuerò a fare quello che ho sempre fatto: interessarmi alla mia città, pretendere chiarezza, battermi per un’amministrazione corretta, capace e leale verso i cittadini. Questo è il senso della mia politica. Questa è la mia idea di servizio. E chi pensa di zittirmi con fughe di notizie e pressioni indirette ha semplicemente sbagliato persona".