Trecate - Sono ormai convinto da anni che la vera politica di oggi si giochi sui tavoli europei, quando noi ancora perdiamo del gran tempo dietro a diatribe nazionali, effimere, divisive e anacronistiche già quando se ne parla. Perché l’Italia si sa, affonda le proprie radici nel “gossip” di casa, nelle divisioni campanilistiche e ideologiche di uno stupendo passato senza futuro. Prendiamo un esempio pratico: un accordo dell’allora giunta Chiamparino (sx) in Regione Piemonte, 2019, fine del proprio mandato, siglava un accordo sulla qualità dell’aria, tema che ritengo si fondamentale, ma ancora una volta senza la lungimiranza del proprio operato, andando a sbattere contra una porta di emergenza. Forse stavano appunto correndo incontro al fuoco dell’estremismo ambientalista e green, che oggi, colpirà famiglie su una cifra di circa il 22% del parco auto del Piemonte. Probabilmente, ricordiamo il nome dell’allora presidente di regione, di qualche assessore, ma raramente di qualche rappresentante europeo in carica quell’anno. Ed è proprio a causa di questo disinteresse il nostro attuale problema. A partire dal 15 settembre, salvo deroghe che ritengo quantomai fondamentali, sette comuni sopra i 10.000 abitanti della nostra Provincia di Novara, tra cui la stessa Novara, Trecate, Galliate, Cameri, Oleggio, Borgomanero e Arona, rientreranno in queste restrizioni, da soli rappresentano circa il 50% della popolazione della provincia. È fondamentalmente assurdo, con tutto il rispetto, paragonare la nostra città di Trecate all’inquinamento delle città metropolitane, non dotata, come tutte le precedenti, di metropolitane, collegamenti ferroviari moderni e trasporti alternativi, mettendo a repentaglio l’economia già precaria delle famiglie. Follia, che l’UE, forte dei rincari sui tassi d’interesse, non comprenda e sappia leggere un bilancio di una famiglia. Con l’aumento del caro-vita, caro-mutui, e caro-benzina, il potere di debito e risparmio di una famiglia è drasticamente ridotto in percentuale pre-covid, riducendo la possibilità di cambiare veicoli, casa o sostenere spese basilari e fondamentali. Lancio una provocazione, sapendo che dovremo andare in contro alle emissioni NTZ (Near to Zero) sia per gli edifici che per il trasporto. A quando il passaggio di bandire anche gli Euro 6-6d? Se dal 2035 è fatto divieto dell’immatricolazione dei motori termici, siamo già certi che, acquistando oggi una macchina Benzina o Diesel, è come se stessimo acquistando un cavallo nel periodo in cui Henry Ford avviava la produzione con catena di montaggio, abbattendo i costi delle auto. Non reputo, con le condizioni attuali, di costo di acquisto, efficienza energetica e spese di manutenzione, le auto elettriche una valida alternativa. Non reputo l’acquisto di auto termiche, una spesa lungimirante. Si bloccherà il mercato delle case costruttrici di auto? Non credo, ma sicuramente ne risentiranno per prime le famiglie e i lavoratori.
Mattia Felicetta (capogruppo Lega)
cons. delegato a Trecate su Progetti Europei, Anagrafe e Informatica