Trecate - «La decisione del Commissario prefettizio di revocare l’iter sul project financing della piscina è un atto di responsabilità che noi auspicavamo da anni – dichiarano gli ex consiglieri delle forze di centrosinistra in consiglio comunale –. Avevamo segnalato più volte i rischi di un’operazione che avrebbe indebitato il Comune per oltre vent’anni senza garanzie sufficienti di sostenibilità economica e di efficienza gestionale».
Filippo Sansottera (foto, PD) aggiunge: «Fin dall’inizio non abbiamo mai contestato la necessità di restituire alla città un impianto funzionale, ma volevamo farlo con modalità trasparenti e sostenibili. Per mesi la maggioranza ha preferito trascinare la città in uno scontro politico, fino alla crisi che ha paralizzato Trecate e ha messo fine alla stessa maggioranza. Oggi finalmente si può voltare pagina e noi siamo pronti a esserne protagonisti».
Sulla stessa linea Marco Uboldi (PD): «La revoca dell'atto è la conferma che avevamo ragione: quel progetto non era né solido né condiviso. La prossima amministrazione dovrà aprire subito un tavolo tecnico-politico per individuare la soluzione migliore, valutando più opzioni e cercando di intercettare risorse esterne, evitando di gravare sui cittadini per decenni».
Raffaele Sacco (Trecate Domani) sottolinea: «Questa è l’occasione per ripensare davvero il futuro dell’impianto: non servono scorciatoie né bandi su misura, ma una programmazione seria. La città non può più permettersi errori come quelli commessi dalla giunta Binatti».
Anche Emanuela Cazzadore interviene: «Ci impegneremo ad aprire un confronto ampio con le associazioni sportive e con la cittadinanza, perché la piscina non è solo un servizio ma un presidio sociale fondamentale».
Anna Uboldi conclude: «È tempo di trasparenza e partecipazione: basta decisioni prese nelle stanze chiuse e basta giochi di partito. La città merita scelte chiare e condivise».