Trecate - Riceviamo e pubblichiamo dalla sezione di Fratelli d'Italia Trecate: "C’è chi parla di sport, chi di progetti, e poi c’è chi, dopo anni di incarico ai Lavori Pubblici, continua a straparlare, dimostrando di non sapere nemmeno come funziona un semplice iter amministrativo. Leggiamo ormai senza troppo stupore le dichiarazioni dei due ex consiglieri, entrambi con lo stesso incarico ai Lavori Pubblici (prima Bricco, poi Felicetta), che oggi negano l’esistenza di atti formali, PEC, mail e documenti relativi proprio a quel settore. Ci ritroviamo, nostro malgrado, a dover rispondere a comunicati stampa che raggiungono livelli imbarazzanti nei contenuti e nei toni. E la gravità è ancora maggiore considerando che provengono da ex amministratori. Tuttavia, di fronte a dichiarazioni così lontane dalla realtà, una smentita è doverosa. Comprendiamo che qualcuno debba giustificare anni di immobilismo, durante i quali l’attività principale è stata quella di creare spaccature e tensioni, danneggiando la coalizione per meri personalismi, anziché lavorare con la serietà richiesta dal ruolo. Comportamenti noti a tutti, sui quali non serve aggiungere altro. Ma almeno si evitino lezioni di diritto amministrativo da parte di chi, ancora oggi, non distingue un iter da una procedura e lo confermano con le ultime dichiarazioni farneticanti a mezzo stampa con le quali adesso, pur di negare le proprie responsabilità, accusano ex colleghi che si occupavano di altre deleghe. Oggi, con la consueta “coerenza e lealtà” che li contraddistingue, si riscoprono “civici”, come se bastasse una lista civica per far dimenticare il proprio passato politico. Non basta cambiare squadra per far dimenticare i fallimenti e trasformarsi, d’incanto, in buoni giocatori. È semplicemente grottesco il tentativo di certi ex amministratori che, pur di restare in campo, tentano di riscrivere la realtà e cambiano maglia, barca e bandiera con disarmante disinvoltura. Entrando nel merito della questione di via Bottego, ricordiamo che il progetto di riqualificazione del centro sportivo nasce da una delibera di giunta, che piaccia o no, con una data, un deliberato agli atti e un comunicato ufficiale a firma di Binatti e lo stesso Bricco, pubblicato sulle pagine istituzionali dell’Ente. Il signor Bricco, forse, dimentica le proprie dichiarazioni o le adatta di volta in volta, a seconda della convenienza del momento. Quella delibera, oggi negata, approvava un progetto di fattibilità tecnico-economico da oltre 500 mila euro. Ricordiamo ai due ex consiglieri che in amministrazione contano i fatti, non i proclami. Le delibere di giunta non sono un esercizio di stile, ma atti indispensabili per rendere possibili tutte le azioni successive. Da quella volontà formalizzata è partita la ricerca dei fondi, poi oggetto di una richiesta di variazione di bilancio, citata nella comunicazione alla giunta del maggio 2025. Quella variazione avrebbe potuto trovare copertura nel Consiglio di luglio 2025, che però non si è mai tenuto anche grazie allo stesso Bricco, che oggi tenta di capovolgere la realtà. È una prassi elementare: se dopo anni di incarico qualcuno ancora non la conosce, non possiamo certo organizzargli un corso accelerato di amministrazione comunale! E veniamo al capolavoro di Felicetta, secondo cui i 10 mila euro “non riguardavano via Bottego”. È paradossale: la sua stessa mail del 21 maggio 2025, indirizzata alla giunta tramite il responsabile del settore, così come concordato nella riunione del 5 maggio, richiedeva esplicitamente che quei fondi, dal capitolo 101603031 “Prestazioni professionali impiantistica sportiva”, fossero destinati alla progettazione degli impianti meccanici della palazzina del tennis di via Bottego! Dire oggi il contrario di ciò che si stabilito nelle riunioni operative, che si è scritto e approvato, significa davvero negare la realtà. Siamo al teatro dell’assurdo: parlare di “atti inesistenti” quando la delibera, votata all’unanimità e pubblicata sull’albo pretorio, è innegabile, sfiora l’autoparodia. Forse la memoria selettiva è diventata una specialità trecatese di certi ex amministratori alla ricerca di ribalta. Per fortuna, quando la memoria vacilla, parlano gli atti".