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IL PARROCO, IL SINDACO DI TRECATE E QUALCHE PROBLEMA FISCALE DA RISOLVERE

Intanto dalla minoranza si chiede la convocazione prima possibile di un Consiglio comunale: in ballo un'Imu di oltre 400mila euro

Trecate - In una lettera aperta alla comunità trecatese, pubblicata sul numero prima di Pasqua del Bollettino Trecatese (storica testata con oltre 110 anni di vita alle spalle) il parroco di Trecate, don Ettore Maddalena ha parlato di una questione aperta, anzi di "un grosso problema", legato ad alcune tasse locali con il Comune di Trecate.

"La vita della Comunità Parrocchiale non è soltanto pastorale e religiosa. Deve necessariamente essere affiancata da una efficace gestione economica che permetta di sostenere tutti i fronti su cui la Parrocchia è costantemente impegnata. Lo abbiamo ripetuto più volte, non ultima in occasione delle feste Patronali, ricordando che la nostra Parrocchia sopporta ogni anno una spesa superiore a 350mila euro per le sole attività Pastorali e per la manutenzione degli edifici religiosi (Bollettino e S.Pellico esclusi). A fronte di queste spese annuali, stiamo purtroppo fronteggiando un periodo di forte riduzione delle entrate derivanti dalle offerte, tristemente proporzionale al calo delle presenze dei fedeli alle funzioni religiose. Ne è conferma la perdita economica (circa 100mila euro) con cui si è chiuso anche il 2024. A questa situazione già precaria ci sembra giusto e doveroso informare la Comunità di una nuova pesante tegola che si è abbattuta sulla nostra Parrocchia. Il Comune di Trecate, tramite una società incaricata, ha disposto una verifica della posizione IMU della Parrocchia, qualificando molti dei propri edifici (ad esempio le aule del catechismo in Oratorio Maschile) come ambienti NON religiosi, e pertanto assoggettabili al pagamento dell’IMU. Conteggi alla mano, è arrivata in Parrocchia una richiesta, senza preavviso, di versare alle casse del Comune, tra IMU di Competenza e arretrati, fino a un massimale di 436mila euro. Una cifra enorme, a cui non saremmo sicuramente in grado di far fronte. Oltretutto questo importo si aggiunge a quanto già la parrocchia annualmente paga di IMU per i propri immobili (S. Pellico su tutti). Avvalendoci del supporto di un professionista, abbiamo avviato un contenzioso per cercare almeno di ridurre l’importo totale, pur avendo però purtroppo già potuto constatare che non ci sarà grande spazio di contrattazione. Non vogliamo entrare nel merito o esprimere commenti, ci limitiamo a riportare i fatti, avendo cura di aggiornarvi anche sui successivi sviluppi. La Parrocchia da sempre affianca le proprie iniziative a quelle del Comune per completare l’offerta di servizi sociali alla nostra città (Grest, stagione Teatrale, Auditorium, Caritas, Pane quotidiano…). Avevamo già tante emergenze da affrontare, non immaginavamo certo di dover fare i conti con questo nuovo duro colpo. Resta francamente un po’ di amarezza, oltre che tanta preoccupazione".

Non s'è fatta attendere la risposta del Primo Cittadino, Federico Binatti, che dalla pagina TrecateInforma spiega: "Quello che fa dispiacere è il fatto che la Parrocchia abbia diffuso una notizia che non solo non corrisponde al vero, ma che attribuisce all’Amministrazione un atteggiamento di chiusura che mai c’è stato e mai ci sarà da parte nostra". Il sindaco Federico Binatti risponde alle accuse mosse dalla Parrocchia di Trecate attraverso un articolo a firma del parroco don Ettore Maddalena, pubblicato nell’ultimo numero del Bollettino trecatese (e ripreso da altri organi di stampa), "rispetto alle difficoltà della Parrocchia di adempiere al pagamento di Imu e Tasi su alcuni immobili parrocchiali non adibiti al culto e utilizzati per attività pastorali e formative, a detta di don Ettore, per 436.000 euro. A questo proposito va innanzitutto precisato che, nel caso della Parrocchia di Trecate, il Comune ha avviato un confronto per verificare se gli immobili in questione possiedano i requisiti per beneficiare dell’esenzione. L’importo citato, infatti, non è definitivo". Si tratta di un invito al contraddittorio, e la situazione è tuttora in fase di valutazione. "E’ quindi doveroso fare chiarezza su tutta la vicenda sia per quanto riguarda l’entità della somma, sia anche per quanto riguarda quello che è l’atteggiamento aperto e disponibile dell’Amministrazione e dei nostri Uffici, nella massima trasparenza, correttezza e tutela del contribuente. Lo scorso 27 luglio il Comune ha inviato una richiesta di documentazione alla Parrocchia riguardante la verifica della posizione contributiva e del regolare adempimento degli obblighi di pagamento Imu e Tasi, per verificare la sussistenza dei requisiti di Ente non commerciale e, quindi, per procedere con il riconoscimento dell’esenzione prevista dalla normativa, il Dlgs n. 504 del 1992. In agosto c’è stato un incontro con i rappresentanti della Parrocchia proprio per approfondire l’esenzione dichiarata in qualità di Ente non commerciale. Ricordo che la legge citata ritiene esenti da imposte gli immobili della Chiesa utilizzati esclusivamente per fini di culto, come le chiese, e per attività non commerciali per assistenza, beneficenza, educazione e formazione, a condizione che non generino profitto". A questo incontro, negli scorsi mesi, sono seguiti scambi di documentazione e successive integrazioni. Sulla base di questo dialogo, che l’Amministrazione ha sempre perseguito, oltre che sui dati, sulle notizie contenute nelle dichiarazioni presentate, sulle risultanze catastali e sulle pratiche edilizie, a fine anno il Comune ha notificato un invito al contraddittorio informato previsto dalla legge n. 212 del 2000. "Questo documento presenta uno schema di atto con due ipotesi di importi: il primo a sanzioni piene di 436.686 euro e il secondo a sanzioni ridotte di 273.798 euro. Si tratta, come detto, di un “invito al contraddittorio” e non di un avviso di accertamento esecutivo, come sostenuto dal parroco. La finalità di questo iter è instaurare un dialogo con il contribuente, dando la possibilità di presentare controdeduzioni che possano essere tenute in conto nell’adozione del provvedimento finale. Pertanto questo documento e il relativo importo non risultano definitivi: la Parrocchia ha infatti successivamente presentato le proprie memorie scritte e ci sarà un successivo incontro prima della notifica dell’atto finale. Un percorso conveniente e, soprattutto, di buon senso". Il sindaco, infine, sottolinea che "da parte nostra, oltre alla costante disponibilità, c’è la piena consapevolezza di quanto l’Istituzione religiosa abbia fatto, faccia e farà per il bene della nostra città, e non solo sul piano strettamente legato alle problematiche sociali, ma anche per l’educazione e la crescita dei nostri ragazzi. Proprio per questo, l’Amministrazione ha sempre riconosciuto e valorizzato il ruolo sociale della Parrocchia, sostenendo nel tempo – anche attraverso contributi economici e convenzioni a fronte di attività rese – realtà fondamentali come per esempio la Caritas, il servizio Pane quotidiano, il Grest estivo per i nostri ragazzi e ragazze con disabilità e altre iniziative rivolte alle fasce più fragili della popolazione. Non è nell’interesse di nessuno evitare il chiarimento e non trovare soluzioni. Se don Ettore ha deciso di manifestare pubblicamente la propria “amarezza, oltre che tanta preoccupazione”, posso dire che l’Amministrazione e gli Uffici non hanno mai chiuso alcuna porta e che il nostro atteggiamento era e resta positivo e propositivo: è nell’interesse della città, e non solo della Parrocchia, del Comune o degli Uffici trovare la giusta strada da percorrere, all’insegna del confronto corretto e proficuo".

Intanto sull'argomento c'è chi dall'opposizione chiede un Consiglio comunale convocato d'urgenza. L'ex vice sindaco Giorgio Capoccia in una nota scrive: "Altro che sostegno al territorio: qui si chiede alla parrocchia di pagare oltre 400.000 euro di IMU come se fosse una speculatrice immobiliare. Un attacco surreale e irresponsabile a chi, da sempre, rappresenta un presidio sociale, educativo e spirituale per centinaia di famiglie trecatesi. Non uso mezzi terminie ho depositato un’interrogazione formale per chiedere conto all’Amministrazione della maxi richiesta fiscale avanzata alla parrocchia di Trecate. L’interrogazione sarà discussa nel prossimo Consiglio comunale utile. È giusto sapere tutto: quali immobili sono coinvolti? Chi ha deciso di avviare questa operazione? E soprattutto: c’è stato almeno un tentativo di confronto o si è scelto il pugno duro contro chi non ha le armi per difendersi? Questo è ciò che chiedo. Nel testo si pongono domande precise: dalla natura e destinazione degli immobili oggetto della richiesta IMU, alla presenza (o assenza) di interlocuzioni istituzionali con la parrocchia, fino alle ricadute sociali che una simile decisione potrebbe generare. Un conto è considerare unabitazione (appartamento appartenente alla curia) come immobile da assoggettare all’ imposta, altra cosa sono immobili con scopi di aggregazione/sociali e nel contempo con finalità religiose. Se l’Amministrazione pensa di fare cassa colpendo chi ogni giorno apre le porte ai più fragili, si accomodi pure: io non ci stò! Questo non è solo un errore politico, è un messaggio sbagliato, miope, asettico!  Prometto battaglia in aula: porterò la voce dei cittadini e dei parrocchiani in Consiglio comunale. Non resterò in silenzio mentre si mette in ginocchio un’istituzione che rappresenta un pilastro della nostra comunità. E invito tutti i cittadini a seguire da vicino questa vicenda: trasparenza, responsabilità e buon senso non possono mancare, soprattutto quando si parla della nostra gente, dei nostri ragazzi, dei più bisognosi. Invito i Trecatesi a non restare immobili davanti all’ennesimo gesto di cattiva gestione della cosa e degli interessi della comunità".