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Trecate rischia di perdere anche il calcio!

Accorato appello al commissario prefettizio da parte della dirigenza biancorossa

Trecate - Riceviamo e pubblichiamo dalla dirigenza dell'asd Trecate Calcio, storica società che ha oltre 1 secolo di storia e che sta richiando, seriamente, di scomparire: "Sport e comunità: non si può chiudere una porta senza aprirne un’altra. Negli ultimi anni la nostra cittadina ha visto sparire tante realtà sportive: il circolo del tennis, la piscina, la ginnastica… pezzi fondamentali di socialità e benessere che non sono mai stati sostituiti. In questo vuoto, con un gruppo di volontari, abbiamo provato a tenere viva almeno una fiamma: il calcio. Non per guadagnarci o per ambire a livelli professionistici, ma per dare a 150 ragazzi – di cui l’80% extracomunitari - un luogo sicuro dove crescere, incontrarsi, imparare il rispetto delle regole e integrarsi in una società sempre più multietnica.  Abbiamo resistito a furti, vandalismi, minacce e difficoltà di ogni genere. Lo abbiamo fatto perché credevamo - e crediamo - che lo sport sia uno strumento di educazione e convivenza. Oggi però ci troviamo davanti a una decisione che ci lascia senza parole: il commissario ha stabilito la chiusura dei campi, dichiarati “non sicuri” per ospitare gli spettatori. Parliamo però degli stessi campi che ci erano stati affidati tramite un bando comunale triennale, arrivato ora al termine. E soprattutto, ci vengono tolti senza che ci siano stati messi a disposizione spazi alternativi, nonostante tra una sola settimana inizino i campionati. Cosa dovremmo dire a questi ragazzi? Che dopo anni di impegno, sacrifici e speranze non possono più giocare? Che il loro futuro sportivo e il loro diritto a crescere nello sport si fermano qui?  Chiudere i campi senza offrire soluzioni significa spegnere un’opportunità di integrazione, crescita e inclusione per decine di famiglie e per l’intera comunità. Noi chiediamo solo buon senso e responsabilità: non si può lasciare senza casa 150 giovani atleti alla vigilia dei campionati. Lo sport non è un lusso, ma un diritto e un investimento sul futuro di tutti".