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Trecate si mobilita per Gaza

Oltre 100 persone per chiedere la fine del massacro

Trecate - Oltre cento persone si sono riunite sabato mattina in piazza Cavour a Trecate per chiedere con forza la fine della strage in corso nella Striscia di Gaza e nei territori palestinesi. Una piazza composta, determinata e unita da un messaggio chiaro: “Stop al massacro”. La manifestazione, organizzata dal Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Trecate Domani, Marco Uboldi Sindaco, AVS Novara, Assopace, SerMais, è nata dalla necessità di rompere il silenzio, di prendere parola, di alzare la voce contro l’orrore e la violazione dei diritti umani che ogni giorno si consuma in Palestina, tra Gaza, Cisgiordania e Libano. I partecipanti hanno voluto ricordare che dietro i numeri – oltre 50.000 morti, in maggioranza civili, donne e bambini – ci sono storie, famiglie spezzate, ospedali bombardati, aiuti umanitari bloccati, fame e disperazione.

Dal palco, attraverso interventi appassionati, si è denunciata la responsabilità del governo israeliano guidato da Netanyahu, accusato di aver oltrepassato ogni limite morale, politico e giuridico. «Non si può più parlare di autodifesa quando ad essere colpita è la popolazione civile» hanno affermato i promotori. È stata inoltre sottolineata l’urgenza di un cessate il fuoco immediato e di un cambio di rotta da parte della comunità internazionale.

«Non siamo ingenui – ha dichiarato il segretario del circolo PD Luca Galuppini – Hamas è un’organizzazione terroristica e va sconfitta. Ma non si può colpire un intero popolo in nome della lotta al terrorismo. Serve distinguere tra civili e miliziani, tra chi vuole costruire un futuro e chi alimenta la guerra». Dalla piazza i consiglieri comunali Raffaele Sacco e Anna Uboldi hanno rilanciato il loro impegno «per portare avanti un ordine del giorno che chieda al Comune di Trecate di impegnarsi per chiedere che io governo italiano, si assuma responsabilità concrete: sanzioni economiche, embargo sulle armi, sospensione degli accordi commerciali con Israele, e un sostegno serio e concreto all’Autorità Nazionale Palestinese, unico interlocutore legittimo per una prospettiva di pace duratura».

Il messaggio finale è stato un invito all’impegno e alla responsabilità. «Essere qui oggi significa non essere complici, scegliere da che parte stare: dalla parte della vita, della giustizia, della pace. Anche davanti alla devastazione, non possiamo arrenderci allo sconforto. Dobbiamo continuare a costruire pensiero, solidarietà, comunità» ha chiuso Galuppini.

La piazza di Trecate si è unita così alle tante mobilitazioni che, in Italia e nel mondo, chiedono giustizia per il popolo palestinese. Una voce forte, coraggiosa, che continua a levare il suo grido contro l’indifferenza.