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Uboldi e Sansottera: Binatti caccia Baraggini e l’Ospedale Maggiore lo 'chiama'

L'ex assessore al Bilancio sarà il nuovo Revisore dei conti dell'Aou di Novara
Antonio Baraggini

Trecate - «A Trecate si caccia chi ha competenze e si tengono i soldi fermi in cassa, mentre le buche restano per strada e i cittadini pagano le conseguenze dell’immobilismo». Così i consiglieri del Partito Democratico Marco Uboldi e Filippo Sansottera, hanno commentato la situazione politica locale dopo la nomina di Antonio Baraggini a revisore dei conti dell’AOU Maggiore della Carità di Novara. Baraggini, ex assessore al bilancio del Comune di Trecate, è stato rimosso dalla giunta lo scorso 21 febbraio dal sindaco Federico Binatti, che ha poi trattenuto per sé la delega al bilancio. Dopo poche settimane, Baraggini ha ricevuto il nuovo incarico da parte del Ministero della Salute, tramite la Direzione Sanità e Welfare.

«È evidente: in giunta a Trecate vi erano competenze professionali che sono state bocciate e persone che sono state cacciate via, le stesse persone e le stesse competenze che poi vengono immediatamente accolte e valorizzate altrove» ha affermato Filippo Sansottera sottolineando che «non esiste nessuna visione amministrativa se non la volontà di salvare equilibri politici ormai precari, a qualsiasi costo, con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti e per le quali a pagare, purtroppo, sono i cittadini trecatesi».

«Nel frattempo – prosegue Marco Uboldi – Binatti ha gestito in solitaria il bilancio, chiudendo il 2024 con un avanzo di amministrazione di oltre 2,5 milioni di euro mentre in città restano strade dissestate, marciapiedi rotti e nessun segnale di investimento concreto nei servizi ai cittadini. Il sindaco preferisce fare cassa e mantenere i fragili equilibri politici invece che governare con una visione di crescita e cura del territorio».

«È paradossale – concludono – che una figura come quella di Baraggini venga espulsa dall’amministrazione  di  Trecate e poi subito chiamata da un importante ente sanitario regionale. Vuol dire che chi poteva dare un contributo alla nostra città oggi lavora altrove. È una gestione della città che fa male alla nostra comunità che ha invece bisogno di un cambio di marcia, di amministratori che facciano davvero prevalere  il bene comune sugli interessi particolari».