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Questione elisoccorso, Monferino: Nessun impoverimento per il Novarese e soprattutto nessuna motivazione di tipo politico

Torino - “Nessun impoverimento per il Novarese e soprattutto nessuna motivazione di tipo politico”. L’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Paolo Monferino, ribadisce che la scelta di “spostare la base dell’elisoccorso a Borgosesia da Novara è esclusivamente basata su motivazioni tecniche: la nebbia costituisce oggettivamente un forte vincolo soprattutto al momento dell'atterraggio: due volte su tre, nella stagione autunnale e invernale, l’elicottero rischia di non potersi muovere. Se poi qualcuno ha la capacità di mutare le condizioni meteorologiche del nostro territorio, allora ci dichiariamo disponibili fin da subito a discuterne…”. Il rapporto delle giornate di nebbia tra Novara e Borgosesia è di 32 a 5. Parallelamente, continua Monferino, “la futura Città della Salute di Novara non verrà impoverita in nessun modo: anzi, proprio nell’area del nuovo ospedale è prevista la realizzazione di una piazzola H24 che consentirà la mobilità degli elicotteri anche durante le ore serali e notturne, cosa che oggi non è possibile". 

Nell'ambito del quadrante, Novara gode di una posizione e una conformazione morfologica sicuramente più idonea ad essere servita dai mezzi a terra che abbreviano i tempi di soccorso e di percorrenza verso l'ospedale. Relativamente al progetto di utilizzo di piattaforme notturne, si precisa che allo stato attuale senza voli notturni il Piemonte non è in grado di dare una risposta a tutte le richieste di intervento che provengono al sistema 118 e che necessitano di elicottero nelle fasce  tra le 18 e le 7.30 per almeno cinque mesi all'anno, intervenendo anche su quegli incidenti legati alle cosiddette "stragi del sabato sera".

"Minimizzare la possibilità di intervento su elisuperfici periferiche - spiega l'assessore Monferino - per il successivo conferimento sugli ospedali hub significa non aver compreso il concetto di "rete" che sta alla base della riforma sanitaria in atto; e significa anche pensare che l'emergenza sanitaria sia un esercizio teorico risolvibile sulla carta senza tenere conto di pazienti che oggi affrontano trasporti su ambulanza di notte con tempi anche pari a 90 - 100 minuti riducibili invece a 15 - 20. A questo punto domandiamoci perché Lombardia, Toscana, Veneto, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia abbiano tale servizio, attivo tra l'altro in quasi tutti i Paesi europei. Relativamente alla gara d'appalto - prosegue Monferino - è sicuramente una delle migliori in Italia nell'ultimo periodo, approvata dall'Ente nazionale dell'aviazione civile italiana (Enac), consulente per la stesura del capitolato stesso, pur non avendo recepito tutte le ampie restrizioni che lo stesso ente avrebbe  voluto in termini di mezzi, potenze e parametri di sicurezza, ma mantenendosi ai limiti inferiori delle norme per ridurre i costi senza penalizzare i servizi". 

Nella gara di appalto non sono individuati mezzi particolari bensì una tipologia di macchine di diversi costruttori europei (vedasi Agusta Westland ed Eurocopter che possono operare sul nostro territorio nel rispetto di esigenze e normativa).

Come già descritto non è possibile basarsi su prezzi di 8 anni fa nonostante la crisi, o su macchine progettate 40 anni fa che vengono oggi mantenute in servizio con palesi difficoltà operative, limitazioni nelle operazioni e non sarebbero comunque più ammesse in servizio in una nuova gara. Si ricorda che l’elicottero attualmente in servizio a Novara non è in grado di eseguire missioni su tutto il territorio del quadrante per limiti di potenza e di capacità operativa. L’elicottero di stanza a Borgosesia, prima analogo a quello di Novara e successivamente aumentato di potenza ma non ancora dell’ultima generazione, non è riuscito a portare a termine tutte le missioni in quota richieste con intervento di mezzi dalla vicina Svizzera (4 volte nel 2011), dalla Valle d’Aosta (2 volte nel 2011) o da Torino (17 volte nel 2011) per il completamento delle missioni.

"La tipologia di mezzi non è quindi un nostro pallino - aggiunge l'assessore - ma dettata da precise esigenze tecniche di rapporto costi - benefici. Gli interventi eseguiti da altre regioni o nazioni si rimborsano e quelli da Torino per quell’area costano in termini di minuti di volo e sono sicuramente meno efficaci in termini di tempo; a questo si aggiunge il costo del tentativo non portato a termine”.

Conclude l'assessore: "Lo stesso elicottero di Novara ha per l'anno 2011 il minor numero di voli, pari a circa il 50 per cento della media delle altre basi a testimonianza di un uso molto circoscritto come zona con alcuni dubbi sull'appropriatezza dell'invio nelle missioni in corso di verifica”.

La variazione di costi, attuali di mercato e non storici, tra mezzi moderni definiti più piccoli é veramente di scarso contenuto reale in quanto si parla di oscillazioni indicative pari al massimo un 20% dei costi di gestione per le società e non è detto che siano costi reali di appalto. Tuttavia l’utilizzo di macchine più piccole, purchè rispondenti a normativa obbligherebbe a variare, unica regione in Italia, l’operatività, ad esempio eliminando da tutti gli interventi un operatore di bordo a scelta tra soccorritore tecnico o infermiere, impedendo il trasporto di unità cinofile di ricerca, limitando in modo significativo l’autonomia e il raggio di azione dei mezzi stessi,  riducendo ad uno la capienza dei trasportati e mantenendo all’esterno il paziente barellato in situazioni critiche per tempi variabili,  di fatto ritornando alla operatività già sperimentata da questa regione negli anni dal 1988 al 1995.

Relativamente alla scelta su Borgosesia allo stato attuale é da una parte la meno onerosa, essendo una base nuova di proprietà della Asl, certificata da Enac con bassi costi di gestione in corso di abilitazione per il notturno; mentre su Biella dovrebbero essere definiti canoni e costi di gestione, non sarebbe chiara la possibilità dell’utilizzo notturno (stanti norme maggiormente restrittive in tali spazi aerei) , mentre per Novara si tratta di una elisuperficie su terreno non di proprietà dell’Aso, tollerata da Enac in territorio urbano ad elevato rischio, non abilitabile al notturno.