Novara - “Il Graffito-da Altamira a Haring”. Questo il titolo del Progetto di Pedagogia Cooperativa realizzato presso l’EnAIP di Novara, dalle classi 1°- 2° e 3° operatori grafici e la 1° Impiantisti elettrici. Un percorso sulla street art, incentrata sul tema delle fonti di energia rinnovabili, che ha coinvolto gli allievi in una ricerca in rete sul graffito, dalle origini (le pitture di Altamira) fino ad oggi (Haring).
Dopo la ricerca i ragazzi hanno iniziato a raccogliere e schedare, mediante fotografie correlate da semplici schede, i murales esistenti sul nostro territorio. Terminata la fase di raccolta gli studenti hanno proceduto alla progettazione dei loro murales e alla loro realizzazione su pannelli di cartongesso. Dall’uso del fuoco nella Preistoria al Rinascimento, dai mulini ad acqua e a vento alle centrali nucleari fino all’odierna attenzione alle energie alternative.
L’idea conclusiva è di procedere all’impaginazione del materiale cartaceo e fotografico per la realizzazione di un piccolo impaginato e di una locandina. Lo stesso materiale sarà infine, utilizzato anche per la realizzazione di un prodotto multimediale con Power Point. Non ultimo, tutto il lavoro prodotto potrà essere oggetto di una mostra itinerante presso gli altri Centri EnAIP del Piemonte o presso le sedi di Enti, scuole o Istituzioni.
«Ogni classe ha un ruolo - spiega il responsabile del progetto di pedagogia cooperativaGiampiero Colombo - gli elettricisti sono coinvolti nella progettazione e realizzazione del sistema di illuminazione, mentre il triennio grafico realizzerà i pannelli e la terza grafici creerà il logo dell’evento. L’obiettivo del progetto è quello di far collaborare gli allievi alla realizzazione di manufatti e materiali grafici da esporre all’interno del centro in un clima di serenità, dove gli allievi possano crescere emotivamente e professionalmente.
L’idea è quella di educarsi reciprocamente nel rispetto delle regole condivise, e di acquisire competenze trasversali (migliorare la comunicazione, sviluppare la relazione d’aiuto, migliorare la responsabilità individuale e sociale di ciascuno) spendibili in ambiti formali e non, attraverso la realizzazione di un prodotto finale che appaia ai loro occhi bello, esteticamente. Importante in fase finale è anche la partecipazione dei genitori alle attività svolte dal centro, sperimentando la condivisione del processo decisionale».