Orta - Il Lago d’Orta è un corpo idrico che per vastità è classificabile quale acqua principale, ma dalle condizioni ittiogeniche che non permettono, in un quadro di sostenibilità nei confronti della risorsa, l’esercizio della pesca professionale. L’attuale situazione raggiunta dal bacino cusiano consente invece la pratica dilettantistica, anche con un ritorno all’impiego di attrezzature tradizionali abbandonate negli anni in cui il lago lottava per recuperare salute e vitalità. Ne sono convinte le Amministrazioni provinciali di Novara e del Verbano Cusio Ossola che – accogliendo istanze avanzate dalle locali associazioni piscatorie – hanno assunto una posizione condivisa che si è tradotta in un unico regolamento con il quale normare la pesca amatoriale sul Lago d’Orta.
“In termini di classificazione, il Lago d’Orta, è stato riportato nella parte di competenza del VCO ad ‘acque principali’, confermando però il divieto di praticarvi pesca professionale per salvaguardarne l’equilibrio biologico riconquistato con il suo risanamento ambientale che ha consentito il ripopolamento ittico. Questa riclassificazione rende tuttavia possibile la pesca dalla barca, anche con l’utilizzo di attrezzi a traino come la tirlindana e l’impiego di pesci da esca, fermo restando i limiti stabiliti d’intesa con Novara” fa sapere l’Assessore alla tutela faunistica del Verbano Cusio Ossola Alberto Preioni.
“Si tratta di un atto importante, per i contenuti, ma soprattutto perché un regolamento comune agevola in maniera sostanziale quanti preposti ai controlli e all’attuazione dello stesso” Marzio Liuni, Assessore all’Agricoltura e alla Caccia e Pesca della Provincia di Novara è comprensibilmente soddisfatto del lavoro comune.
“Recentemente si parla spesso della collaborazione tra Enti, questo è sicuramente un ulteriore esempio di come dalla cooperazione possano derivare iniziative di ampio respiro e di sicuro riscontro per il cittadino”.