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CORI RAZZISTI DALLA CURVA DELL'AMATORI LODI: MA C'E' CHI DICE NO!

Comunicato ufficiale della società Azzurra Hockey Novara alla luce di quanto accaduto sabato 29 novembre al Pala Dal Lago
Bruno Diniz
foto Pizzighello

Novara - Riceviamo e pubblichiamo: "La società Azzurra Hockey Novara prende le distanze e biasima i cori allucinanti e di chiaro sfondo razziale partiti da un gruppo di pseudo tifosi dell'Amatori Lodi durante la partita di sabato 29 novembre al Pala Dal Lago nei confronti del nostro Bruno Dinis: un atleta che si è sempre distinto per sportività, correttezza, professionalità e attaccamento ai colori dell'Azzurra. Del fatto, avvenuto alla fine del 1° tempo, diamo segnalazione alla Federazione, perché non solo a parole, ma anche con i fatti si prendano provvedimenti verso coloro che - ancora oggi, nell'anno 2025 - utilizzano epiteti che nulla centrano con lo sport sano e pulito, soprattutto se urlati in un contesto dove erano presenti scolaresche di Prima Elementare di una scuola di Novara (frutto di un progetto legato alla promozione dell'Hockey nelle scuole della città), con bambini di 6-7 anni e i loro genitori 'costretti' ad ascoltare parole che nulla hanno a che vedere con la civiltà. Stiamo raccogliendo materiale audio-video per supportare quanto esposto. Noi saremo sempre per uno sport inclusivo, serio, civile e che dice a chiare lettere No al razzismo. Senza se e senza ma...".

Nel pomeriggio è giunto anche attraverso i social il comunicato della società Amatori Wasken Lodi: "L'Amatori Wasken Lodi condanna e prende le distanze dal comportamento di alcuni nostri tifosi durante la partita di ieri a Novara. Il nostro tifo non è rappresentato da manifestazioni così deteriori, Amatori Wasken è da sempre attivamente impegnata a contrastare e prevenire situazioni così disdicevoli, con la massima determinazione. Nessuna tolleranza quindi da parte nostra davanti a fatti di questa gravità. Siamo sinceramente dispiaciuti per ciò che è successo, porgiamo le nostre più sentite scuse all'atleta Bruno Dinis e auspichiamo che tutto ciò non succeda mai più, in nessun ambito".