Novara - Nella mattinata di venerdì 11 luglio, presso la sala Zanarotto di ConfArtigianato, è stato presentato ufficialmente Andrea Zanchetta, nuovo tecnico azzurro, reduce da un’esperienza di rilievo alla guida della Primavera dell’Inter. A introdurlo davanti alla stampa il direttore sportivo Federico Boveri, che ha spiegato così la scelta: “Con Zanchetta comincia un nuovo ciclo. È un allenatore ambizioso, affamato e con grande voglia di dimostrare il proprio valore. Credo molto in lui: ha lavorato tanti anni con i giovani, sa valorizzarli e porta idee fresche, che spesso mancano in questa categoria. Voglio che la nostra squadra esprima un gioco riconoscibile. L’obiettivo? Fare meglio dello scorso anno e costruire un’identità con ragazzi che possano diventare patrimonio del club”.
Zanchetta ha raccolto l’eredità di Mascara con entusiasmo, ringraziando il ds per la fiducia e facendo capire che ora la parola passa al campo. "Sono felice di essere a Novara, una piazza importante e storica, e intendo affrontala con massima determinazione. L’intensità sarà uno dei principi cardine del suo gioco".
Ma la novità più concreta non è solo tecnica: dopo che il direttore Boveri ha presentato l’allenatore, la palla è passata al vicepresidente Accornero per illustrare il progetto di riduzione della capienza dello stadio Piola, che passerà dagli attuali 18.000 posti ai circa 5.000 a partire da questa stagione.
“Vogliamo che lo stadio Piola torni a essere centrale nella vita del club, ma oggi presenta criticità importanti. È una struttura di 50 anni, con una capienza sproporzionata rispetto alle nostre reali esigenze. Lo scorso anno la media spettatori è stata sotto i 2.000: con questi numeri, mantenere un impianto così grande è illogico sia dal punto di vista economico che gestionale”.
Accornero ha sottolineato comunque che la scelta non sarà definitiva: “La capienza sarà ridotta, ma in modo reversibile. I settori non utilizzati verranno coperti con teloni, garantendo sicurezza e una resa visiva migliore. Se in futuro ci sarà necessità di riaprire, potremo farlo senza grandi interventi. Vogliamo evitare l’effetto ‘stadio vuoto’ e dare più forza all’ambiente partita.
Nicolò Gentilcore