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NOVARA FC: È TEMPO DI TIRARE LE PRIME SOMME

foto da www.novarafootballclub.it

Novara - Arrivati a fine anno e concluso il girone d’andata già con una giornata di anticipo, è arrivato il momento “nel mezzo”, in cui si devono tirare le prime somme, si spera non del tutto definitive. Partiamo dal presupposto che esattamente un anno fa, dopo aver trovato la prima vittoria nel campo che si è rivelato più volte fortunato, ovvero quello di Fiorenzuola, il Novara del neotecnico Gattuso iniziava a vedere la luce, ma da quel passaggio la fatica e soprattutto l’incertezza è stata tanta. Perché nei mesi successivi iniziarono a girare le voci di un possibile allontanamento di Massimo Ferranti, l’imprenditore che nel 2021 fece evitare ai gaudenziani di ritrovarsi nei campi provinciali, giocando quindi l’Eccellenza o la Promozione nei peggiori dei casi. Iscrisse la squadra investendo cifre importanti, al punto che, dopo solo due anni di avventura, evidenziò come le risorse da lui investite fossero ormai agli sgoccioli. Ciò costrinse la piazza a giocarsi un campionato in cui la salvezza, ad un certo punto, sembrava totalmente in salita.

Con l’arrivo di Pietro Lo Monaco, Marco La Rosa e la famiglia Boveri, il primo ha avuto senza ombra di dubbio un ruolo chiave nel passaggio societario, al di là del fatto che recentemente le strade si sono separate: lo si deve ringraziare per quanto costruito in così poco tempo. Come, però, si deve dire grazie anche la famiglia Boveri e al presidente Marco La Rosa, figure discrete ma sempre presenti, che hanno avuto fin dal primo istante un comportanto responsabile e innamorato, in grado di gestire la società con la massima trasparenza e serietà che, da più anni a questa parte, non si vedeva, riavvicinando i fedelissimi con iniziative importanti per il tifo, prime fra tutti lo store in centro città e il museo del Novara nei pressi dell’area hospitality del 'Piola'.

I propositi per questa nuova era sono tutti positivi e sono certo che progressivamente si potrà puntare a tornare in un campionato ove gli azzurri meritano di stare: la Serie B, perché la 'rosa' che è stata costruita sta crescendo, pur se ad inizio campionato ha avuto delle difficoltà. Va anche detto che il calendario non è stato favorevole, in quanto la maggior parte degli scontri per i piani alti sono in programma nelle prime cinque; inoltre in questo ultimo mese il 'crollo' è stato inevitabile, complici i vari acciacchi prevedibili.

Pare certo che ci saranno delle uscite: si parla in attacco del deludente Ganz fuori forma, del centrocampista Cancola che ha giocato solo una gara, di Koblar e di Gerardini, pur se quest’ultimo lo terrei perché ha delle potenzialità; parimenti ci potranno essere anche delle entrate importanti. Per importanti non intendo un innesto obbligariamente di categoria superiore, bensì qualcuno che possa essere utilizzato come valida alternativa per fare quel salto di qualità che la proprietà auspica di compiere, per poi creare i presupposti concreti, a fine stagione, per diventare un’alternativa alle blasonate Padova e Vicenza.

Va tenuto conto che anche sabato 21 dicembre nella partita persa con la Feralpi per una rete subita al quarto di gioco, è apparso evidente come la squadra fatichi a fare ancora quel salto che ci si attende. L’impegno c’è ma la 'rosa' è ancora troppo corta, soprattutto se si prendono in considerazione i tanti infortuni che si stanno registrando.  

Col tempo tutto ciò si potrà limare: la stessa Feralpisalò negli anni ha fatto dei passi da gigante. Sembrava ieri quando il Novara di Domenico Toscano, vittorioso nel campionato che ci riportò in B dopo la retrocessione ai playout con il Varese, affrontava un Feralpisalò incerto. A distanza di tempo, la squadra bresciana ha disputato anche la B, mentre il Novara è passato dal ritorno in B alla D e adesso la Serie C. Tempo al tempo...

Nicolò Gentilcore