Novara - Se n'è andato all'improvviso, con quella rapidità e quella forza prorompente che da sempre hanno contraddistinto la sua incredibile e straordinaria carriera di giocatore. Mario Aguero è venuto a mancare oggi, lasciando un vuoto incolmabile in tutto l'Hockey mondiale, in particolare in quello di Novara, dove aveva collaborato nella stagione 2022/23 come responsabile tecnico della squadra, allora in serie A2, aiutando a porre le basi per quella che poi fu la magica promozione nel campionato di massima serie.
Grande uomo di sport, argentino purosangue tutta grinta e cuore, era nato il 25 giugno del 1957, dopo una vita nei principali campi in Italia e in Europa (memorabili le sue sfide all'Hockey Novara dell'amico Mino Battistella e non solo!), era stato determinante per la vittoria della sua Nazionale bianco-celeste ai Mondiali del 1984 svoltisi proprio a Novara.
E al termine di una carriera fatta di reti e prestazioni superlative aveva deciso di diventare allenatore, passando dal Sudamerica agli Stati Uniti fino all'Europa, per poi arrivare proprio all'ombra della Cupola di San Gaudenzio nell'estate del 2022 dove è rimasto sino al marzo 2023.
E' stato anche un eccellente talent-scout, in quanto gran parte dei suoi connazionali provenienti dall'area di San Juan (e non solo) erano stati 'scoperti' proprio da lui e portati nelle principali squadre europee.
L'ultima sua uscita ufficiale era stata lo scorso settembre in occasione dei Mondiali sempre a Novara (gioco del destino), dove era stato accolto dal pubblico con grande entusiasmo, rispetto e ammirazione.
Ci lascia un uomo per bene. Un grande conoscitore di Hockey. Un amico dell'Azzurra cui tutti (società, tecnici, staff e giocatori di ieri e di oggi) dobbiamo molto.
Addio Mario. Anzi, come ci dicevamo ogni volta che ci vedevamo "Hasta que nos volvamos a encontrar".
In relazione alla scomparsa di Mario Aguero l’assessore allo Sport e Vicesindaco Ivan De Grandis dichiara quanto segue: “Con Mario nel suo percorso all'Azzurra Hockey era nata un’amicizia sincera, costruita su stima reciproca e una passione comune per lo sport. Un legame che, pur prendendo strade diverse dopo la fine della sua esperienza all’Azzurra Hockey, si era rinnovato in occasione dei Mondiali di Hockey a Novara, una gioia condivisa con grande entusiasmo. Oggi se ne va un amico e un grande uomo di sport, ma soprattutto una persona che ha lasciato un segno umano profondo in chi ha avuto la fortuna di conoscerlo”.