Torino - È nella splendida cornice della Sala al 41° piano del Grattacielo sede della Regione Piemonte che si è svolta la Conferenza “Walking Football sport, salute ed inclusione”. Grazie innanzitutto al Vicepresidente del Pinerolo Luserna WF Mario Fina per il grandissimo impegno organizzativo, con la collaborazione del Presidente Guido Destefanis, del moderatore dell’evento Maurizio Agliodo, del Coordinatore Fredi Gallo, ma anche di tutto lo staff della società Piemontese, i quali hanno ottenuto per l’evento il Patrocinio della Regione e la disponibilità di questa prestigiosa location ed anche quella di Walking Football Italia per presentare il walking football alle autorità istituzionali regionali ed ai media.
Il simposio è iniziato con il Presidente Destefanis che ha introdotto gli argomenti poi trattati di seguito, ringraziando le istituzioni presenti e non, per averci fornito l’opportunità di far meglio conoscere il walking football. Vi sono stati in seguito gli interventi ed i saluti di benvenuto alla numerosa platea presente dell’Assessore allo Sport Paolo Bongioanni, del Presidente del Consiglio Regionale Dott. Davide Nicco e della Consigliera Regionale Arch. Marina Bordese.
Le presentazioni relative allo scopo dell’evento sono proseguite con il Vicepresidente della Walking Football Italia, Vito Gibin che ha parlato della storia con nascita, attività, sviluppo e obiettivi futuri, di quello che è ormai uno sport ben strutturato ed organizzato nel nostro paese e nei 5 Continenti a livello mondiale, con dei valori che vogliono differenziarsi dal classico calcio privilegiando etica sportiva, inclusione e salute. Si sono poi susseguiti gli interventi di esperti medici e professori nelle diverse branchie della nostra sanità.
Il Dott. Piefranco Dellavesa ha introdotto l’argomento cardiologia fornendo dati statistici sui pericoli dello sport fatto con eccessivo impegno e fatica, in particolare quello svolto dagli atleti non professionisti di età avanzata e quanto invece il walking football sia per queste persone benefico, per la natura delle proprie regole.
Il Dott. Stefano Maffè, cardiologo anch’egli, ha evidenziato una statistica effettuata nel sud-est asiatico condotta in modo molto professionale con strumenti all’avanguardia per verificare il valore della fatica nel walking football durante le competizioni, confutando statisticamente che in relazione allo stress fisico calcolato negli sport di squadra, il walking football ha dei valori mediobassi risultando quindi l’ideale per persone di qualsiasi età, ma in particolare per quelle cha hanno avuto problemi cardiaci pregressi.
Ha proseguito gli interventi la Dott.ssa Irene Francesca Bracco che essendo esperta di psicologia ha voluto spiegare quanto in Italia vi siano diverse complicazioni fisiche che nascono dallo stato psicologico di depressione, sia nei giovani ma in particolare nelle persone anziane, ed ha dato diverse soluzioni per come combattere questi stati mentali, tra i quali un indubbio toccasana sia l’incremento delle relazioni sociali per persone chiuse in uno stato depressivo, concludendo che il walking football è di certo un elemento concretamente positivo per riacquisire uno stato che riporti alla normalità le persone in difficoltà motorie e psichiche.
A sua volta Il Dott. Saul Fina che si occupa di medicina generale, ha parlato di varie situazioni in cui il corpo umano delle persone ultrasettantenni, sia nella stragrande maggioranza soggetto a malattie conseguenti al naturale invecchiamento del corpo stesso, spiegandolo attraverso statistiche e slides, e come i colleghi in precedenza ha tratto spunto per evidenziare quanto praticare il walking football è una di quelle attività che possono rallentare diverse patologie.
A conclusione del Congresso il neurologo Dott. Carmelo Roberto Labate, ha toccato l’argomento relativo alle malattie neurologiche degenerative, tra le quali il Parkinson, ed essendosi documentato in precedenza, ha scoperto che in Inghilterra le varie fondazioni delle società della Premer League operano già con successo per far praticare il walking football a persone affette da questa malattia, ad ha intenzione di sviluppare anche da noi questa possibilità spiegando che i malati non guariranno praticando il walking football, ma certamente ne trarranno un grande beneficio.